10 luglio 2014

New York. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiesto 3,7 miliardi di dollari al Congresso per far fronte all’arrivo negli Stati Uniti di bambini e ragazzi, che da soli oltrepassano la frontiera per fuggire dalle violenze perpetrate nei loro Paesi.

Per capire i motivi che stanno spingendo decine di migliaia di minori, provenienti dagli Stati dell’America centrale, a intraprendere il viaggio verso gli Stati Uniti, il New York Times è andato in Honduras, da dove ha raccontato la storia di due fratelli, Anthony e Kenneth, di 13 e 7 anni, uccisi da una famosa gang della loro città, San Pedro Sula. La loro è la storia di decine di bambini e famiglie, vittime delle violenze di gang senza scrupoli, che spiegano il flusso senza precedenti verso il confine del Texas.

Sono le stesse mamme a raccontarlo al Times: la soluzione “è partire”. Nel mese di giugno, 32 bambini sono stati assassinati in Honduras, portando il numero totale di minorenni uccisi da gennaio a 409, secondo i dati forniti da Covenant House, un rifugio per i ragazzi che si trova a Tegucigalpa, la capitale.

Nel 2012, il numero di vittime di età compresa tra i 10 e i 14 anni è raddoppiato a 81 rispetto al 2008, secondo l’Osservatorio sulla violenza dell’università nazionale autonoma dell’Honduras. Lo scorso anno, 1.013 persone con meno di 23 anni sono state uccise, in un Paese con 8 milioni di abitanti.

Nonostante il numero di omicidi sia notevolmente diminuito nel 2012, quello relativo a vittime con al massimo 17 anni è aumentato, in questi primi mesi del 2014, del 77% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. (segue).

Fonte: internazionale.it